Rieccomi di nuovo, miei affezionatissimi followers.
Probabilmente non lo sapete ma alcune settimane fa è stato il mio compleanno. Un giorno come tutti gli altri… più o meno.
Solitamente lo passo in tranquillità senza organizzare nulla di speciale. Una cena con mia moglie e/o qualche amico.
Si stappa una bottiglia, un brindisi, baci e abbracci, due risate e poi tutti a casa.
Di solito cerco di non pensare agli anni che passano ed ai primi acciacchi che l’avanzare dell’età comporta.
Mi limito a vivere serenamente questo giorno come qualsiasi altro. Non mi aspetto mai grandi cose e manco le cerco o pretendo.
Tuttavia, la vigilia del mio genetliaco è stata portentosa.
La sera prima del mio compleanno.
Cena a lume di candela con la mia adoratissima moglie. Siamo a casa nostra che per l’occasione è addobbata con candele e rose.
Le casse dello stereo diffondono musica jazz e l’atmosfera è perfetta. Ha preparato tutto lei stando attenta ai minimi dettagli.
Mi ha fatto una sorpresa, una bellissima sorpresa e forse, dopo cena, non dovrò neppure lavare i piatti.
Sono commosso.
La serata procede splendidamente e la cena, cucinata dal mio amore, è deliziosa come pure il vino che ha scelto.
Mi sento dentro una favola, mi sembra di essere nel paese dei balocchi.
Lei mi sorride ed io sono felice. Siamo entrambi felici ed il tempo vola.
Tra una risata e l’altra arrivano le 23:30.
Mentre sorseggio l’ennesimo bicchiere di frizzante lei mi osserva e mi rivela: “Sai amore, ho un ragalino per te. Tra non molto potrò dartelo.”
Compiaciuto rispondo: “Grazie cara…” ma contemporaneamente mi sorge un piccolo sospetto.
Cosa intende precisamente per ‘regalino’. Mi suona un po’ strano e certamente misterioso.
Mi viene in mente quella volta che a Natale ho aperto il regalo e ci ho trovato dentro game over.
Preso dal panico e dalla curiosità chiedo: “…posso già sapere di cosa si tratta?”
“Non essere impaziente amore, a mezzanotte lo scoprirai!”
Il sorriso che accompagna la sua risposta lascia intendere tutto e niente.
Mi metto il cuore in pace e continuo la serata cercando di godermi ogni attimo.
Lei è rilassata e parlare con lei è sempre piacevole.
Apprezzo molto la sua ironia e nei pochi attimi di silenzio ammiro la sua bellezza, la sua sensualità.
Ore 23:45.
Arriva come una saetta a ciel sereno.
“Vai a metterti la pettorina che è quasi mezzanotte!”
Non aggiunge altro, non mi chiama schiavo… ma il suo mezzo-sorriso non lascia dubbi: si tratta di un ordine.
Apprezzo molto anche il suo tempismo.
Eseguo la sua richiesta e vado a prepararmi.
Mentre mi spoglio mi chiedo cosa mi aspetterà…
Mentre indosso la pettorina mi domando quale sorpresa avrà in serbo per me…
Ritorno in salotto dopo dieci minuti vestendo solo le cinghie nere della pettorina.
Appena mi vede mi sorride compiaciuta e mi ordina: “Mettiti in ginocchio qui di fronte al divano!”
Eseguo ma probabilmente nel modo sbagliato.
“No no, non così. Ti voglio prono, con la testa appoggiata sul pavimento ed il culo per aria!” mentre me lo ordina le scappa una risatina.
Da quella posizione vedo solo i suoi piedi, le sue zeppe. Poi più niente, si è spostata dietro di me.
La sento armeggiare con qualcosa ma non capisco.
Provo a chiedere: “Amore ma cosa stai facen…”
“Zitto schiavo e goditi il ragalo che la tua Padrona ti dona!!” è la sua risposta secca.
Un attimo dopo sento qualcosa di duro e freddo che si intrufola fra le mie chiappe.
Non so cosa sia ma so per certo che esula dalle mie classiche fantasie femdom.
La cosa (un vibratore, un palo, una scopa, un dildo o quello che è) arriva nei pressi del mio ano ed inizia a spingere.
Di riflesso stringo le chiappe e mi irrigidisco.
“No no schiavo, non avere paura e rilassati!”
Eseguo il suo volere come un bravo schiavetto devoto, anche perchè non sarebbe educato non accettare un regalo dalla propria moglie.
Lei inizia, quindi, a spingermi la cosa dentro.
Lo fa piano, delicatamente, cantando: happy birthday to you… happy birthday to you.
E’ arrivata la mezzanotte.
E’ il mio compleanno.
Mentre l’intruso entra nel mio di dietro mi pietrifico. Rimango immobile come quei cagnolini o gatti che ricevono la puntura dal veterinario.
Non fa male ma è una sensazione strana, inaspettata, nuova.
La mia Padrona continua ad infilarmi la cosa nel culo.
Happy birthday to you è quasi finita e l’oggetto estraneo procede il suo percorso dentro di me.
Quando mia moglie finisce di farmi gli auguri termina anche la sua operazione di sodomizzazione.
La cosa nel culo si è fermata ma è pur sempre dentro di me.
Io sto bene, perplesso, leggermente confuso e sempre immobile.
Non mi sono mai sentito così sottomesso.
Sento il rumore di un accendino, della scintilla e poi un leggero calore sulle mie chiappe.
“Wow quanta luce fa…” l’espressione di meraviglia della mia amata mi fa capire tutto.
Adesso so cos’è la cosa. So cos’è il mio regalo. So cosa ho nel culo.
Sento i passi della mia Padrona. La sento sedersi sul divano.
Infine colpendomi la nuca con la suola della scarpa mi chiede: “Allora schiavetto mio sei contento del regalo ricevuto?”
Non tanto convinto e per evitare problemi rispondo: “Certo Padrona mia.”
Subito dopo la zeppa mi schiaccia, con decisione, la nuca: “Non ho sentito grazie.”
“Grazie, grazie mille mia Signora per questo bellissimo regalo.”
“Ah ok, ora va meglio. Adesso rimani li in silenzio con la candela infilata nel culo fino a quando non si spegnerà!”
Mi viene da chiederle: ma non è che mi brucio? non è pericoloso?
Sento già abbastanza calore nelle chiappe ma mi trattengo dal farle domande.
Come se mi leggesse nella mente mi dice “Tranquillo non ti farò bruciare i peli del culo ma mi piace vederti in quella posizione.
Vedere la luce che esce dal tuo sedere mentre finisco di bere il vino. Mi piace usarti in questo modo, come un oggetto, come un candelabro.
Quindi rimani lì buono e lasciami godere questo momento!”
Alzo il pollice della mano per dirle che ho ricevuto, capito e che sono d’accordo!
FINE.