Cena a lume di candela!

Rieccomi qua. E´ passato un po´ di tempo ma sono ritornato!

Poche settimane fa, per festeggiare il mio compleanno, La mia Signora e Padrona ha deciso, dopo avermi “cortesemente” rifilato quarantacinque frustatine (giustamente, una per ogni anno), di accendere anche la candela!

Ingenuamente pensai: ottimo, finalmente passeremo insieme una serata romantica e al lume di candela.

Purtroppo avevo fatto i conti senza oste e mi ritrovai cosi´:

Candelabro umano.

Game over 2.0 (seconda parte)

…prima di riaddormentarsi mi dice: “Bene schiavetto, adesso puoi andare e buon lavoro. Coglione!”

Ecco queste sono state le ultime parole prima che uscissi.

Quale miglior modo di iniziare la settimana? E’ lunedì mattina e sto andando al lavoro con l’uccello ingabbiato.

Che figata!

La mia sede non è molto lontano e di solito ci vado in bici per evitare il traffico e soprattutto per lasciare la macchina a lei, nel caso le servisse.

Scopro che pedalare indossando la cintura di castità non è per niente facile.

Devi stare con il bacino tutto in avanti o tutto indietro altrimenti ti triti le palle.

Provo inizialmente con il culo sulla punta della sella. Sembro una tartaruga rincoglionita amante della sodomizzazione.
Procedo a due all’ora ed, oltre ad essere ridicolo, sono stra-scomodo.

Decido di spostare il peso tutto all’indietro.

La situazione migliora drasticamente ma devo tenere le gambe più larghe.
Forse sembro ancora un idiota ma almeno corro più veloce e mi sento abbastanza a mio agio.

Sono proprio cool. 😀

Con la vecchia game over non ci sarei mai riuscito.

Infilo gli occhiali da sole e mi sento ancora più cool! 😎

Arrivo al lavoro dopo 20 minuti. Solitamente, senza costrizioni nei paesi bassi, ce ne metto 12.
Poco importa sono comunque in perfetto orario.

Entro in sede e saluto i colleghi. Alcuni di loro si fermano a chiacchierare un po’.
Si lamentano come ogni lunedì mattina del fatto che sia lunedì mattina.

Poveretti, a volte mi fanno proprio pena.
Mi fermo comunque a sentire le loro inutili discussioni senza ascoltarli veramente.

Per loro è un fottuto lunedì come qualsiasi altro. Per me no!

Sento leggermente il peso della cintura. Le palle chiuse nell’anello. Immagino mia moglie che mi tiene per i testicoli.
Percepisco l’uccello intrappolato nella gabbia.

Nessuno di loro lo sa. Nessuno conosce la mia situazione, il privilegio della castità forzata a cui sono sottoposto.
Probabilmente se glielo dicessi manco mi crederebbero. Da fuori sembro normalissimo.

Quando Caio mi chiede: “Allora Crapa, come va oggi?”

La mia risposta non puo’ essere che: “Male, prevedo un lunedì proprio di merda.”

In realtà la giornata al lavoro non è andata tanto male, a parte un po’ di panico per sedermi
e la paura di farmi sgamare negli spogliatoi o nei bagni, è filato tutto liscio.

Ho lavoro come tutti gli altri giorni pensando perennemente alla mia adorata mogliettina.
La padrona dei miei orgasmi e non solo.
La mia sublime proprietaria.

Parlando del diavolo… nella pausa pranzo mi arriva un suo divino messaggio: “Ti sei accorto di cosa ti ho lasciato nella tasca destra del giubotto?”
Rispondo con un semplice: “No!”
“Allora controlla! Idiota.”

Corro a vedere cosa c’è. Trovo una busta chiusa. La informo immediatamente.

“Bene schiavo, ricorda che quella busta deve rimanere chiusa! Puoi aprirla solo in caso di emergenza.
Al suo interno c’è l’altra chiave della cintura!”

“Grazie mille mia regina.”

“Sono o non sono una Padrona troppo buona?”

“Buonissima Amore mio. Lei è la Key Holder più magnanima dell’universo!”

E mentro scrivo questo messaggio me la immagino così:

My Key holder.

FINE.

Vedi di…

Sabato sera come tanti altri.
Un normale, semplice e comune sabato sera.

Lei è fuori a cena con le amiche.
Io sono a casa da solo (non c’è neppure il gatto, è uscito anche lui) e porto la cintura di castità.

Prima di uscire me l’ha fatta indossare, ha chiuso il lucchetto e si è portata via la chiave.

Mentre si allontana attraverso il giardino lo sento già premere contro la gabbia.
Lei è bellissima: gonna in pelle, calze nere, stivaletti lucidi, sempre neri, e giacchetta beige.
Elegante, sensuale ma soprattutto sexy.

Mi chiedo se l’abbia fatto apposta a tirarsi così per stuzzicarmi e, all’improvviso, la vedo voltarsi e gridare:
“Mentre sono fuori sistema il lavello del bagno che non scende giù l’acqua!”

Annuisco ed appena entro in casa mi metto subito al lavoro.
Compito abbastanza semplice: grazie alla soda caustica risolvo tutto in 15 minuti.

Ho la serata libera. E’ sabato sera e posso fare tutto quello che voglio ma continuo a pensare a lei.
Sarà l’amore o la cintura, ma anche se non sono con lei mi sento legato.

Sbrigo dei lavoretti che avevo rimandato da troppo tempo e contemporaneamente cerco di immaginare mia moglie, La mia adorata Padrona.
Spero si stia divertendo e che passi una bella serata.

Io la aspetto qui buono buono e casto.

Dopo un paio di ore comicio a guardare il cellulare sperando che arrivi un suo messaggio.
Anche un semplice ordine a distanza sarebbe come manna dal cielo.

Sarebbe comunque un segno che mi ha pensato.

Ma niente, il whatsapp è vuoto 😦

Torno a fare altri lavoretti per non pensarci troppo.

Dopo venti minuti sento l’avviso di whatsapp. E’ arrivato un messaggio. Corro a controllare.
Niente, sono solo alcuni miei amici che discutono in merito alle nuove restrizioni causa Covid19.

Vado in bagno un po’ affranto.

Quando esco arriva un altro whatsapp. Prendo in mano il cellulare senza molte aspettative.
Mi sbagliavo. Questa volta è Lei.

“Vedi di lucidarmi gli stivali!”

Lo rileggo tre volte. Sono quasi emozionato.
Me la immagino mentre lo scrive di fronte alle sue amiche senza farsi sgamare, con nonchalance.

Le sue amiche, magari, chiamano i rispettivi fidanzati/mariti per non farli ingelosire e per fargli sapere dove sono e con chi.
Lei, invece, mi manda un ordine per whatsapp tenendosi la chiave di gameover in borsa.

Insomma modi diversi di affrontare le relazioni.

Eseguo l’ordine con estremo piacere e moltissima attenzione.

Mi sento proprio il suo schiavo…

Vedi di lucidarmi gli stivali!

…a lucidarle gli stivali (indossando solo gameover) mentre lei è fuori a divertirsi.

Quando finisco con gli stivali decido di cenare.

Mi preparo un cena veloce perchè ho paura che arrivi un altro suo ordine e non voglio trovarmi impreparato.

Per fortuna non succede e a tarda serata arriva un altro suo messaggio: “Vedi di farmi trovare pulito!”

Eseguo di corsa pulendo salotto, ufficio e bagno (per fortuna la cucina l’avevo già fatta), giusto in tempo prima del suo rientro.

FINE.

Il nuovo coinquilino!

Già il titolo non promette niente di buono e, ad essere onesto, questa volta mia moglie me l’ha combinata davvero grossa… ma andiamo per passi, evitando gli spoiler.

Torniamo indietro di alcune settimane. Rientro dalle ferie felice come una pasqua e devo solo ringraziare mia moglie.
La mia adoratissima consorte ha organizzato le vacanze in modo impeccabile. Mi sono sposato con la miglior tour operator del mondo.
Glielo ripeto più volte e lei, ogni volta, sorride con un velo di modestia.

La prima notte a casa la passo, probabilmente per punizione (le ho rotto troppo le ovaie), dormendo sul pavimento accanto al letto.
Si tratta di un modo per calmarmi e ricordarmi il mio posto… mi rivela la mia Padrona.

E funziona, cazzo se funziona, la mattina seguente mi sveglio così docile che manco ci bado ai dolori che ho alla schiena.
Le porto a letto, di mia iniziativa, la colazione. Mi inginocchio vicino a lei con il vassoio tra le mani.

Lei annuisce soddisfatta e mi dice di aspettare lì. Comincia a guardare il telefono e mi lascia in quella posizione di sottomissione per cinque minuti buoni.
Poi batte il palmo della mano sulle sue gambe. Ho capito, ordine ricevuto. Le porgo con delicatezza il vassoio.

Lei mi guarda e vede uno schiavo ubbidiente. Devoto e cotto al punto giusto.
Un marito sottomesso che è diventato uno schiavetto diligente pronto a tutto pur di soddisfare la propria moglie e Padrona.

Mi indica i suoi piedi: “Massaggiameli mentre faccio colazione!”

Eseguo. Sempre in ginocchio e con riverenza.

Lei si gusta la colazione, si gode il massaggio e si diverte con il cellulare ed, essenzialmente, non mi caga.

Semplicemente non mi considera… fino a quando non mi rivela: “Tra pochi giorni avremo un nuovo coinquilino!”

La notizia mi colpisce come un mattone sulla crapapelada.
Forse non ho sentito bene. Cerco delle chiarificazioni.

“Non ho capito, ma chi è che…?”

Le dita dei suoi piedi mi premono le labbra e mi tappano la bocca.

“Zitto schiavo! Continua il tuo lavoro senza interrompermi più… o vuoi, per caso, essere messo in castità per due mesi interi?”

Terrorizzato faccio di no con la testa.

Lei fa un mezzo sorriso e riprende: “Stavo dicendo che arriverà presto questo nuovo coinquilino e mi aspetto che tu lo accolga nel migliore dei modi.”

La ascolto quasi pietrificato. Mi dimentico pure del massaggio.

“Inotre” va avanti lei “voglio che mi dimostri la tua totale sottomissione anche in sua presenza! Siamo d’accordo schiavo?”

Non so cosa rispondere. Non so niente e sono molto preoccupato. Ma chi deve arrivare? Che intenzioni ha mia moglie? Che progetti ha la mia Padrona?

Sono estremamente preoccupato. Rimango fermo senza rispondere ma poi un suo piede mi spinge la testa in su e giù costringendomi ad annuire.

“Perfetto allora. Adesso vai a lavare queste cose!” e mi passa il vassoio.

Passo tutta la giornata al lavoro in paranoia totale. Ma chi deve arrivare e per quanto tempo rimarrà da noi? Sarà mica un suo amico, un suo collega?
Forse un parente, dai sarà quasi sicuramente un suo parente. Ma devo mostrarmi sottomesso con un suo parente in casa? No, mi sembra impossibile.
Oh mio dio non sarà mica un altro uomo, tipo un… un amante?

Scaccio subito questa idea dalla testa. No no il cuckold no!

Torno a casa in ansia totale e la prima cosa che faccio è chiederle delle spiegazioni.
Ho bisogno di ulteriori informazioni.

Assumo le vesti del maschio alfa, da marito che pretende delle risposte.

Lei è in cucina che sta facendo da mangiare.

Esco dritto senza pensarci troppo: “Allora cara mi spieghi questa storia? Chi è questo nuovo coinquilino e perchè mai dovremmo ospitarlo?”

Con una calma quasi fatidiosa mi risponde: “Abiterà con noi semplicemente perchè l’ho deciso io ed, inoltre, vedrai che sarà molto utile… non come te!”

Irritato e offeso continuo a chiederle: “Ma stai scherzando? Ma chi è? Un altro uomo? Hai un amante?”

Senza guardarmi indica con il dito il pavimento dicendomi: “Se vuoi delle risposte rimettiti al tuo posto e supplicami!”

Sono esterefatto. Non credo alle mie orecchie. Deve essere impazzita.
Qui stiamo pisciando decisamente fuori dal vaso.

Sono dietro di lei a circa due metri. Lei continua con aria indifferente a preparare la cena.

Mi sento sperso e la mia rabbia iniziale si è scemata davanti alla sua tranquillità, alla sua sicurezza, alla sua bellezza.

Mi inginocchio dietro di lei ed il mio ultimo briciolo di dignità scompare sotto i suoi tacchi.

Lei se ne accorge subito anche senza girarsi: “Bene schiavetto mio, così mi piace.”

Poi voltandosi mi regala un sorriso e continua: “Ora che sei nella posizione che più ti si addice puoi iniziare a supplicarmi!”

Inizio a pregarla in mille modi diversi ma non essendo bravo con le suppliche (e con le parole in generale) la cosa va avanti per le lunghe.
La scongiuro di darmi delle informazioni in più. La imploro di dirmi chi stracazzo deve arrivare da noi. Chiedo umilmente di sapere chi sia questo nuovo coinquilino.

Mi prostro ai suoi piedi e mi abbasso sempre di più fino a quando non tocco il pavimento con la fronte.
Preso dalle disperazione inizio a sbattere la fronte sul pavimento ripetendo: “La supplico mi dica chi è quest’uomo che deve arrivare… La imploro mi dica…”

“Non ho mai detto che è un lui!”

Le sue parole sono come un fulmine a ciel sereno.
Allora si tratta di una donna. Tutta la situazione cambia. Le mie paure svaniscono all’istante.

Alzo la testa e sorrido come uno scemo.

“Basta con le suppliche, hai avuto la tua informazione e domani potrai vedere la nuova coinquilina con i tuoi occhi. Ora alzati che è ora di cena.”

La situazione sembra essere cambiata in meglio. Il giorno seguente mi faccio comunque mille domande.

Ma chi sarà, una sua amica? Forse desidera umiliarmi davanti ad una sua collega? Forse mi vuole dominare con un’altra padrona?
No, dubito altamente di quest’ultima ipotesi. Forse potrebbe essere un’altra schiava che poi, però, mi farebbe concorrenza.

Diceva che sarà utile e non come me.

Potrebbe benissimo essere una schiava ma perchè è necessario che viva con noi?
Boh, non ne ho idea, lo scoprirò stasera.

Torno a casa dal lavoro sprizzando curiosità da tutti i pori.

Sulla soglia sento mia moglie che mi urla: “Vieni subito in cucina, schiavo, che ti presento Grazia!”

Ah si è vero mi ha già introdotto come marito sottomesso quindi non devo deludere le sue aspettative.
Entro umilmente con il capo chino pensando che sarà la prima volta che un’altra donna mi vedrà in versione schiavesca.
Mi sento un po’ teso.

“Dai il benvenuto a Grazia, la nostra nuova…”

La coinquilina!

“… lavastoviglie!”

Ci rimango un po’ di merda ma cerco di nasconderlo con un sorriso di circostanza.

Vengo obbligato dalla mia Padrona a dire: “Ciao Grazia e benvenuta a bordo.” e a farle anche una carezza.
Mi sento un idiota ma obbedisco.

Poi, mentre osservo mia moglie alle prese con Grazia, ho una strana sensazione. Una specie di inquietudine.

Forse mi devo preoccupare ma non so ancora bene per cosa.

CONTINUA…